Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune), Roberto De Blasi (Movimento 5 Stelle), Enrico Carpini (Territori Beni Comuni, Città Metropolitana di Firenze: “Viale Lavagnini: niente scuole pubbliche, solo studentati privati”

14 marzo 2024

“Città Metropolitana e Comune hanno accettato la lettura della società privata, senza porsi nessun problema politico”

Queste le dichiarazioni di Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune), Roberto De Blasi (Movimento 5 Stelle) ed Enrico Carpini (Territori Beni Comuni, Città Metropolitana di Firenze)

“Già da tempo Sinistra Progetto Comune e il Consigliere di Territori Beni Comuni avevano sollevato domande sul futuro del complesso di viale Spartaco Lavagnini già in parte interessato da attività di studentato privato. Dopo aver chiesto al Consiglio di votare per l’esproprio di una parte del Palazzo del Sonno da usare come sede del liceo Alberti, la proprietà aveva presentato un’osservazione per chiedere di togliere quella opzione. Anche la Città Metropolitana aveva inviato un’altra osservazione per dire che una scuola pubblica lì non era di facile realizzazione, senza fornire alcuna motivazione.
La Giunta ha approvato la richiesta di togliere la scheda e di accorpare l’edificio a quello dello Student Hotel (che ora si chiama Social Hub), dando la facoltà di svolgere lo stesso tipo di attività, anche direzionale (leggasi studentato privato).
Al question time in Consiglio comunale ci era stato risposto che era inadeguato - senza spiegare perché. In Commissione Urbanistica, alle domande di Sinistra Progetto Comune e Movimento 5 Stelle è stato spiegato di aver preferito usare un immobile dismesso dell’INPS di via Pergolesi e che lo si era discusso in Città Metropolitana.
In contemporanea in Città Metropolitana abbiamo depositato un’interrogazione per avere delle risposte sul perché fosse stata scartata la proposta del Comune di usare l'edificio per una sede di scolastica.
Il Consigliere Delegato Massimo Fratini ha risposto all’interrogazione. Parla di adeguamento sismico, antincendio, abbattimento di murature portanti e realizzazione di nuovi bagni. La cifra stimata è di 9,5 milioni, a cui aggiungere l'Iva al 22%. Troppi?  Quanto costerà adeguare la vecchia sede INPS e quanto spenderanno i privati per farci lo studentato? Quanto ci guadagneranno? E perché non si può discutere del futuro della Città sul piano politico?
Le scuole sono immaginate solo fuori dal centro storico, sempre più svuotato di servizi pubblici a favore del turismo?
Ci dispiace che per parlare di questo si sia dovuto insistere tanto, in Commissione 3 e in Città Metropolitana, quasi le trasformazioni urbanistiche e l'istruzione non fossero questioni centrali di interesse pubblico.
Ribadiamo la nostra contrarietà a questa logica e ci opporremo con forza in sede di Piano Operativo”. (s.spa.)